Descrizione Architettonica
La chiesa del Sacro Cuore di Gesù riporta molti elementi caratteristici dell'architettura romanica.
Il prospetto esterno, nella sua mole imponentissima e nella sua serena semplicità, mette in evidenza le tre navate di cui è costituito l'edificio sacro.
Alla sommità di questo vi prende posto un ampio rosone romanico, con raggiera di 12 colonnine, il cui diametro in origine misurava m 4,60 e che alla fine dell'anno 1939, fu ridotto nella parte interna a m 3,40; ai lati del prospetto, in corrispondenza delle navate laterali, due finestre perfettamente uguali di forma e stile a quelle dei prospetti laterali, prendono il posto degli originari due rosoni di dimensioni più piccole.
All'interno della chiesa vi si accede dal ricco portale sul quale, nello spazio semicircolare delimitato dall'archivolto, vi è un bassorilievo di ispirazione classica, disegnato dal noto scultore molfettese Giulio Cozzoli, raffigurante Gesù che che consola gli operai affaticati. A lato della facciata vi è il pronao ove vi è attualmente il primo fonte battesimale utilizzato in questa parrocchia. In corrispondenza di questo vi è la cappella devozionale, la quale fu restaurata nell'aprile 2001.
Semplice chiara e solenne, la bella chiesa rivela subito a chi entra la sua organica unità architettonica ed il suo carattere austero, che creano così un'armonia che conquista il fedele, che lo invitano al raccoglimento e alla preghiera.
L'edificio sacro, in pianta basilicale, si svolge lungo un asse longitudinale ed è diviso lungo tale asse in tre navate, che terminano con absidi proporzionali alle dimensioni delle navate stesse mediante due file di quattro colonne (per un totale di otto colonne).
La copertura delle navate, in laterocemento, richiama le antiche coperture lignee tipiche delle basiliche romane.
Sia i pilastri perimetrali che le colonne, sono sovrastati da splendidi capitelli di ordine corinzio, essendo forse la cosa più bella dell'interno della chiesa, perché "perfetti e fusi di una armonia soave".
All'inizio della navata, sulla sinistra è situata l'artistica stele funeraria di mons. Gioia, effigiato dal medaglione centrale, opera anch'essa di Cozzoli.
Più avanti, tra la navata di sinistra e quella centrale prende posto l'antico pulpito in pietra.
In fondo alla chiesa vi è il grande presbiterio, originariamente diviso dall'aula assembleare da una balaustra. In corrispondenza degli absidi vi prendevano posto altrettanti altari. Sia gli altari che la balaustra furono demoliti alla fine degli anni 60 per adeguare il presbiterio alle disposizioni in materia liturgica del Concilio Vaticano II.
Dove vi era l'altare maggiore vi è l'attuale altare consacrato nel 1972.
Ove vi sono attualmente il Battistero e l'icona della Madonna della Divina Grazia, vi era l'altare dedicato alla Madonna della Pace, dall'altra parte, dove vi è attualmente il tabernacolo del SS. Sacramento, vi era l'altare dedicato a Sant'Anna. (Le tele che erano installate negli absidi sono ora poste sulla parete in corrispondenza del prospetto principale).
Il campanile, alto circa m 41, di pianta quadrata, si eleva altissimo e possente nel cielo; la cella campanaria è aperta ai lati da finestre bifore. Anch'esso ricorda i tipi forti e austeri delle chiese romaniche.
Le misure dell'edificio sacro sono le seguenti:
Lunghezza max: 32,00m; Larghezza:21,50m; Altezza max: 30,00m ca.
La struttura portante in calcestruzzo armato. La chiesa fu il primo fabbricato a Molfetta ad essere costruito con questa tecnica, allora innovativa.