Carissimi,
in un tempo di grandi mutamenti, di continui aggiornamenti delle persone, delle istituzioni, della tecnologia, della scienza, sentiamo la necessità di un cambiamento più radicale che riguarda noi stessi, il nostro modo di pensare e agire. La Quaresima che comincia è la mano tesa di Dio verso di noi, è il tempo per poter fare chiarezza, mettendo ordine nella nostra vita. Sentiamo insomma la necessità di un tempo per “respirare”. In un momento di grande esaltazione della libertà, in cui ognuno propone le proprie inutili verità, ci vediamo soggetti alle più subdole forme di schiavitù; alcuni ricorrono a momentanee evasioni, a fughe dalla realtà. Ci preoccupiamo a rinnovarci esteriormente, ma non ci accorgiamo che dentro di noi è in atto un processo di invecchiamento del cuore che progredisce inesorabilmente. Per questo abbiamo bisogno di una quaresima!
Per il cristiano questo è il tempo per operare un vero cambiamento e rinnovamento, per riprendere a respirare, per mettere ordine nelle molte confusioni, per stabilire relazioni autentiche, per riprendere i dialoghi interrotti, per giungere alla salvezza della Pasqua. Nella liturgia quaresimale Dio si fa incontro a noi, alle nostre attese, ai nostri drammi, e ci annuncia ciò che egli ha compiuto e vuole compiere oggi per noi. Di domenica in domenica, di giorno in giorno, egli manifesta il suo piano e ci indica le tappe dell’itinerario della nostra salvezza.
La quaresima si offre come un cantiere per ricostruire la nostra esistenza, mettendo la pietra del Risorto a fondamento di tutto il nostro progetto di vita. Mi permetto di suggerire a me e a voi tre atteggiamenti per meglio realizzare tale progetto.
1. Rimetterci al nostro posto di uomini e donne, non per sfidare Dio, ma per pendere dalle sue labbra nell’ascolto della sua Parola.
2. Vivere la festa con Gesù. Una festa che si compie nel silenzio e nella sobrietà dei gesti; nei sacrifici non ostentati; nei digiuni offerti senza pubblicità. In pratica senza far vedere che facciamo penitenza, ma facendola davvero.
3. Amare i nemici, porgere l’atra guancia, rimanere fedeli anche nella prova, amare i figli anche quando ti fanno soffrire, mettere in secondo piano le nostre difficoltà pur di salvare la famiglia, resistere nella fede anche quando non vediamo nulla.
Ecco questi sono i gesti che ci aiuteranno a costruire bene noi stessi e la comunità. Oggi o si è cristiani fino in fondo o non vale la pena esserlo. E la quaresima giunge per questo!
Don Gennaro